Negli ultimi 50 anni, molti tormentoni televisivi hanno fatto impazzire il pubblico e sono diventati veri e propri fenomeni di successo. Dai programmi per bambini fino alle serie TV più apprezzate, questi tormentoni hanno invaso i nostri schermi e sono rimasti impressi nella memoria di molte generazioni.
Uno degli esempi più famosi è sicuramente quello di “Striscia la notizia”. Il programma giornalistico della rete Mediaset è stato lanciato nel 1988 e fin dal suo esordio si è fatto notare per i suoi celebri servizi di inchiesta che spesso finivano per diventare i tormentoni della stagione televisiva. Un esempio su tutti è quello del servizio che indagava sulle tariffe dei taxi a Roma. L’inviato Paolo Brosio, con il suo celebre “È una vergogna!”, divenne il tormentone dell’anno, ripetuto da tutti.
Un altro esempio è la trasmissione “Stranamore”. Il programma, nato alla fine degli anni ’80 e andato in onda per più di 10 anni, si occupava di intervistare coppie con storie d’amore – spesso insolite – provenienti da ogni parte del mondo. La sigla della trasmissione, con la celebre strofa “Stranaaaaa amoreee!”, accompagnata da un ritornello orecchiabile, è diventata una delle più famose degli anni ’90.
Anche il varietà “Drive In”, andato in onda dal 1983 al 1988, è stato una vera e propria istituzione dei tornei televisivi italiani. La sigla con il celebre brano “Polvere” era accompagnata da immagini di donne e uomini vestiti alla moda e in pose eccentriche, rappresentando il tipico stile della trasmissione.
Più recentemente, la serie TV “La casa de papel” è stata uno dei tormentoni più seguiti degli ultimi anni. La serie, nata in Spagna nel 2017 e diventata un successo internazionale, racconta la storia di una banda di criminali che irrompono nella Zecca spagnola per stampare milioni di euro e poi intrappolare gli ostaggi. La canzone “Bella Ciao”, scelta come colonna sonora della serie e cantata dai protagonisti durante la trama, è diventata subito una delle canzoni più famose dell’anno.
Ma non solo programmi di intrattenimento e fiction hanno saputo conquistare il pubblico italiano. Anche la pubblicità ha prodotto veri e propri tormentoni che hanno accompagnato le generazioni degli italiani nel corso dei decenni. Ad esempio, la pubblicità della Nastro Azzurro degli anni ’90 è rimasta un mito. La canzone “I say yeah” dei The Committments veniva riprodotta sul posto di lavoro della fabbrica di birra, creando un’atmosfera di divertimento e spensieratezza.
Un altro esempio è la pubblicità del Supermercato Coop. La canzone “Una bella giornata” di Gigi D’Alessio accompagnava le varie sequenze della pubblicità e diventava subito un tormentone. Anche in questo caso, l’obiettivo era quello di trasmettere una sensazione di allegria e spensieratezza ai clienti in arrivo nei negozi.
In generale, i tormentoni televisivi riescono ad entrare nelle case degli italiani grazie al fatto che riescono a catturare l’attenzione del pubblico e a restare impressi nella memoria di molte persone. Spesso, il successo di un tormentone dipende dalla capacità di trasmettere un messaggio impattante, che sia musicale, giornalistico o pubblicitario. Ma è anche importante che la formula sia fresca e innovativa, capace di aggiungere nuovi elementi alla tecnologia e ai contenuti, per mantenere alta l’attenzione degli spettatori.
In definitiva, i tormentoni televisivi degli ultimi 50 anni hanno rappresentato un elemento cruciale della cultura popolare italiana e hanno accompagnato molte generazioni di spettatori. Che si tratti di programmi giornalistici, di varietà, di serie TV o di pubblicità, questi tormentoni sono diventati un vero e proprio simbolo della televisione italiana, catturando l’immaginazione del pubblico e diventando parte integrante della nostra cultura mediatica.