Il fenomeno dei telefilm in TV italiana è sempre stato molto forte e negli ultimi anni si è accentuato. Vediamo sempre più spesso serie americane (ma non solo) diventare popolari anche in Italia. Molte di queste serie vanno avanti per anni, diventando talvolta fenomeni paralleli divenuti ormai di culto. Ma come viene analizzato un telefilm in TV italiana e come ci si rapporta ad esso?
In questa analisi, inizieremo con una panoramica generale sul mondo dei telefilm e poi analizzeremo alcune delle serie più famose, guardandone gli aspetti positivi e negativi nella loro visione in TV.
Il panorama dei telefilm in tv italiana
Di telefilm ce ne sono per tutti i gusti, difficilmente non se ne trova qualcuno che faccia al caso proprio. Negli ultimi anni il genere criminal-mistery thriller ha avuto un particolare successo, di cui serie come “True Detective”, “The Killing”, “Sherlock Holmes”, “Mindhunter” e “Stranger Things” sono esempi concreti.
Ma ci sono anche serie incentrate sullo sviluppo dei personaggi, come “Mad Men”, “Breaking Bad” e “The Sopranos”. E poi ci sono le classiche sitcom, che seguono le vicende di un gruppo di amici o famiglie: “Friends”, “How I Met Your Mother”, “The Big Bang Theory”, così come quelle che affrontano temi sociali o politici, come “The West Wing” o “House of Cards”.
Inoltre, ci sono telefilm che sono stati creati appositamente per il pubblico italiano, come “Commissario Montalbano” o “Don Matteo”. Ma cosa rende così grande la loro popolarità? Come vanno interpretati e valutati da una prospettiva critica?
Il plauso della critica
Molti telefilm sono stati acclamati dalla critica per la loro trama, i personaggi o la loro rappresentazione di un periodo storico o di una cultura specifica. Ad esempio, “Mad Men” è stato elogiato per la sua precisione storica nell’ambientazione degli anni ’60, dalla moda ai comportamenti sociali, mentre “Breaking Bad” ha creato una storia coinvolgente per il proprio personaggio centrale, Walter White.
Altre serie come “The Sopranos” e “The Wire” hanno mostrato la criminalità in modo realistico, abbracciando il lato oscuro delle loro comunità, supportando una narrazione a più strati, in cui i personaggi spesso riflettono aspetti della società.
Comunque, il successo di queste serie dipende anche dalla loro rappresentazione. “Scandal”, ad esempio, ha ricevuto critiche miste per la sua rappresentazione delle donne e l’approccio alla razza. “Game of Thrones” ha incontrato un considerevole dissenso per il suo trattamento delle donne e la rappresentazione crudele della violenza sessuale.
Altre serie, come “Once Upon a Time” e “The Vampire Diaries”, hanno anche ricevuto critiche per la loro insensatezza e la scarsa originalità della trama.
L’analisi dei telefilm in TV italiana
In Italia, molte serie TV sono presentate in modo molto diverso rispetto alla loro versione originale negli Stati Uniti. Le storie spesso vengono tagliate, il doppiaggio non è sempre in grado di ripetere gli stessi toni della lingua originale, la traduzione dei titoli è molto spesso fuorviante, quindi, le scene di violenza o sesso sono completamente modificate o addirittura tagliate, ragion per cui, la serie in questione, viene molto spesso violentata.
Ad esempio, “The Walking Dead”, che negli Stati Uniti è trasmesso in prima serata, con una doppia prova di violenza contemporanea, in Italia viene, spesso, trasmesso ad orario meno tardivo, anche se le scene di violenza rimangono comunque presenti. Inoltre, molte serie (ad esempio “Mad Men”, “House of Cards” o “The Sopranos”) contengono un linguaggio e una trama adulta, ma in Italia molto spesso perdono la loro forza.
Ciò nonostante, di solito queste serie sono ancora seguite con un grande pubblico in Italia, anche se la fruizione della serie originale resta comunque la scelta migliore.
Un’appendice importante sulla serialità italiana
Anche la serialità italiana ha avuto successo negli ultimi anni, con serie come “Il Commissario Montalbano”, “Gomorra” e “È arrivata la felicità”. Nonostante tutto, si può valutare che ci sia ancora margine per miglioramenti e che molte serie potrebbero essere migliorate.
Il primo punto di miglioramento è l’originalità. La maggior parte delle serie italiane in genere (ovviamente ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola) sono fatte seguendo modelli già visti e in modo troppo superficiale. Le serie americane, invece, sono di solito molto originali e l’approccio alla trama è di solito molto creativo e innovativo.
Un altro punto di confronto è la produttività. Negli Stati Uniti, si può contare sul fatto che ogni anno ci siano almeno una 50ina di nuove serie, senza contare le quelli che ricominciano. In Italia, invece, le nuove serie che contano sono molto di meno e i tempi di attesa fra una stagione e la successiva sono molto più lunghi. Anche se un aspetto positivo della serialità italiana è che molto spesso si concentrano su un numero ridotto di episodi e sui personaggi che vivono in una città, offrendo così una rappresentazione molto più fedele alla realtà.
Conclusione
In sintesi, l’analisi dei telefilm in TV italiana richiede una prospettiva critica, poiché le nostre versioni dei programmi televisivi sono spesso modificate, tagliate o censurate per adattarsi alle norme culturali italiane o ai requisiti della messa in onda televisiva. Tuttavia, i telefilm restano una grande forma di intrattenimento e una partecipazione sempre più attiva della programmazione televisiva italiana. Ci sono alcune serie meritevoli di nota e apprezzamento per la loro rappresentazione realistica e per le loro narrazioni multistrato, ma ci sono anche alcuni elementi delle serie in cui la rappresentazione può essere migliorata, sia dal punto di vista italiano che americano. In ultima analisi, l’analisi dei telefilm in TV italiana è un processo importante per comprendere le nostre esigenze televisive, le nostre preferenze culturali e le nostre risposte comportamentali alla programmazione televisiva.