Le trasmissioni che hanno fatto la storia dei giochi televisivi in Italia
Dal quiz alla gara, passando per il game show e il reality, le trasmissioni che hanno fatto la storia dei giochi televisivi in Italia sono molte e variegate. Nonostante le differenze di format e di modalità di svolgimento, tutte queste trasmissioni hanno in comune la loro capacità di coinvolgere i telespettatori, di creare emozioni, di far scoprire curiosità e conoscenze, e, naturalmente, di regalare premi e soddisfazioni.
La nascita dei quiz televisivi in Italia risale agli anni ‘50, quando la Rai cominciò a trasmettere programmi come “Lascia o raddoppia?” e “Campanile Sera”, entrambi condotti dal mitico Mike Bongiorno. Questi quiz erano caratterizzati da una struttura semplice ma efficace: un concorrente veniva selezionato per rispondere a domande su argomenti di vario genere, e se riusciva a superare le varie fasi del gioco, poteva vincere somme di denaro sempre più consistenti. L’elemento di suspense era garantito dal fatto che il concorrente poteva decidere di fermarsi e ritirarsi prima di rispondere all’ultima domanda, con il rischio di perdere tutto. Il successo di questi quiz fu immediato e duraturo, tanto che Mike Bongiorno condusse programmi del genere per decenni, diventando il simbolo stesso della televisione italiana.
Negli anni ‘70 e ‘80, il quiz televisivo mutò la sua forma grazie all’introduzione dei “telequiz”, vale a dire quiz partecipativi cui il pubblico a casa poteva partecipare chiamando un numero telefonico. Tra i telequiz più famosi si ricordano “Scommettiamo che…?” con Pippo Baudo e “Chi vuol essere milionario?” con Gerry Scotti. Questi programmi registrarono record d’ascolto e di partecipazione, e segnarono l’inizio di una nuova era per i giochi televisivi, che da quel momento in poi sarebbero stati sempre più interattivi.
Negli anni ‘90, mentre i telequiz continuavano a mietere successi e a suscitare polemiche (per via del sospetto di truffe e manipolazioni), vennero introdotti i “game show”, ovvero programmi che mettevano alla prova la capacità di resistenza fisica e mentale dei concorrenti. Il primo game show italiano fu “La ruota della fortuna”, che affiancava al quiz elementi di fortuna e suspense grazie alla famosa “ruota” che girava alla fine di ogni fase di gioco. Ne seguirono molti altri, come “Stranamore” con Amadeus, “La corrida” con Corrado e “Il pranzo è servito” con Benedetta Parodi. Questi programmi si caratterizzavano per la loro spettacolarità e per l’abile utilizzo dell’umorismo e della comicità per creare una “morale” del gioco.
Negli anni 2000, con l’avvento dei reality-show, i giochi televisivi subirono un’altra rivoluzione. I reality-show, come “Grande Fratello” e “L’isola dei famosi”, mettevano in mostra non tanto la capacità dei concorrenti di rispondere a quiz o di superare prove di vario tipo, quanto la loro abilità di convivere e interagire sotto la costante osservazione delle telecamere. Pur non essendo propriamente “gioco”, i reality-show suscitarono un fortissimo interesse e dividendo tra il pubblico, diventando spesso oggetto di critiche per via del loro presunto carattere voyeuristico e squalificante.
Nel decennio successivo, i giochi televisivi hanno continuato a evolversi e a proporre nuovi format. Tra le novità più significative vi è sicuramente l’uso della tecnologia digitale per creare giochi sempre più interattivi e coinvolgenti. La diffusione di smartphone e tablet ha reso possibile la creazione di app e di giochi in cui i concorrenti possono partecipare da casa utilizzando il proprio dispositivo mobile. Inoltre, le trasmissioni televisive hanno sempre più spesso integrato al loro interno giochi e intrattenimento interattivi, come nel caso di “Avanti un altro!” con Paolo Bonolis.
Anche la pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto sul mondo dei giochi televisivi, costringendo gli organizzatori a ridefinire in modo drastico le dinamiche di partecipazione. Molti programmi, infatti, hanno dovuto ricorrere a soluzioni innovative per permettere ai concorrenti di partecipare da casa, attraverso webcam e connessioni internet.
In sintesi, le trasmissioni che hanno fatto la storia dei giochi televisivi in Italia sono moltissime e tutte diverse tra loro. Ogni trasmissione ha contribuito a creare un’esperienza di gioco e di intrattenimento unica e indimenticabile per i telespettatori, che hanno potuto divertirsi, apprendere e magari anche vincere grazie alla loro partecipazione. Nonostante le molteplici critiche che hanno accompagnato alcuni programmi (prevalentemente i reality-show), gli italiani hanno dimostrato di amare i giochi televisivi forse più di qualunque altra nazione al mondo, confermando così la loro passione per l’intrattenimento, la competizione e la sfida.

