Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale delle collaborazioni tra il mondo della televisione e quello del cinema italiano, in particolare nella realizzazione di prodotti come adattamenti televisivi di romanzi, serie spin-off e, soprattutto, coproduzioni.
Dalle prime sperimentazioni degli anni Novanta, quando la collaboarazione tra le due industrie era ancora in fase embrionale, abbiamo oggi una realtà che risulta particolarmente interessante e floridante.
Va detto, tuttavia, che ciò valuta soprattutto per il cinema. Infatti, mentre la televisione risulta essere ancora poco interessata alle coproduzioni con il nostro cinema, il film da un po’ di anni si è sempre più unito economicamente e creativamente alle produzioni televisive.
L’integrazione tra cinema e televisione era già iniziata nei primi anni Novanta con il film di Carlo Verdone, Maledetto il giorno che t’ho incontrato. Lo stesso regista romano aveva ripreso poi la storia di Giulio Cesare Giacobbe, Permette? Alberto Sordi, realizzando così in tv una miniserie in due puntate intitolata Sotto il cielo dell’Africa.
Negli anni successivi, ho visto un certo rinascimento per la televisione italiana anche grazie alle collaborationi fatte con le produzioni estere: le co-produzione con la Gran Bretagna e la Spagna soprattutto ma, anche con una serie come Babylon Berlin, nel 2018.
Il premierò italiano, Silvio Berlusconi, negli anni ’90 lanciò un’ idea che oggi, alla luce dei fatti di ultim’ora, appare molto profetica. Berlusconi, profondamente, convinto che l’industria televisiva italiana avrebbe potuto fagocitare quella cinematografica in pochi anni, propose di abolire il Divieto posto dal Fascismo alla possibilità per le reti televisive di possedere i cinema. La proposta venne bocciata, ma oggi, il premier italiano potrebbe ritenersi molto soddisfatto. La fusione tra i due mondi non avviene a suon di provvedimenti legislativi, ma di mercato. Su questo aspetto siamo veramente al top.
Il cinema italiano, almeno quella parte legata al cinema più di genere, vive da sempre di una forte empatia per il piccolo schermo. Sono moltissimi i titoli che si sono avvale della contiguità tra le due discipline, in tanti film e prodotti televisivi, nei decenni, si sono incontrati direttamente grazie a una contaminazione creativa che ha dato risultati interessanti.
Tra gli adattamenti che ci sono piaciuti di più c’è sicuramente l’altissima qualità della serie de I Bastardi di Pizzofalcone trasmessa su Raiuno. La serie, prodotta da Carlo Degli Esposti, diretta da Fabrizio Costa e tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, si presenta come una delle migliori coproduzioni moderne tra RAI e cinema italiano.
Un altro titolo degno di nota è L’amica geniale, la serie TV del regista italiano Saverio Costanzo in collaborazione con la tela presente su Raiuno. Un adattamento riuscito e suggestivo del libro best-seller di Elena Ferrante che, come si è visto in tutto il mondo, non solo ha incantato il pubblico ma anche la critica. Non è quindi un caso se la Mariella Mondadori editrice del libro, desiderosos di entrare con forza nel mondo delle serie televisive, ha trovato nella collaborazione con il cinema italiano (nei confronti della produzione di Nicola Giuliano) la chiave vincente per attingere ai maggiori onori in questo mondo.
Ultimamente, inoltre, stiamo assistendo all’integrazione tra le due realtà grazie alla nascita di progetti che uniscono cinema e televisione in coprodotto. Il piu grande esempio di questo avviene con la collaborazione con il festival di Cannes e la Mostra del Cinema di Venezia. Oltre alla presentazione di ogni anno di film firmati da celebri registi della filmografia italiana, i due festival hanno deciso di accogliere anche i migliori prodotti seriali televisivi italiani.
In particolare, la collaboarazione tra la Mostra del Cinema e la Rai, ha dato alla luce nei mesi scorsi una particolarissima e molto interessante iniziativa: nata dalla coproducing tra Raifiction e con Rai Cinema, Qui rido io di Mario Martone, la serie Tv con Lello Arena, Luca Zingaretti, Carlo Verdone e tantissimi altri protagonisti del cinema nostrano, è stata girata durante la scorsa edizione del Festival delle arti roma, per prendere poi la forma di contenuto seriale da programmare sulle reti Rai.
Il film in sé è un incrocio tra cultura e tradizione, arte e vita quotidiana e avvolge lo spettatore in un racconto esilarante dei destinatari dei gioielli più importanti del cinema italiano: dai film di Alberto Sordi alle commedie all’italiana.
Questa creazione, come sottolinea anche il direttore di Rai Fiction, è un esempio lampante di come la televisione nazionale possa trarre giovamento dalla sinergia di un team di produzione attento e motivato a offrire spettacoli di alta qualità.
Per concludere, la nascita di coproduzioni e adattamenti tra la televisione italiana e il cinema è senza dubbio un fenomeno interessante e promettente. È stato, infatti, dimostrato che la sinergia tra le due realtà ha portato a dei risultati di alta qualità. In questo scenario, il futuro può essere molto positivo, con ulteriori progetti che integreranno sempre di più il mondo del cinema con quello televisivo.