La televisione italiana e la religione: le trasmissioni dedicate al mondo spirituale
La televisione italiana è da sempre un potente mezzo di comunicazione di massa, utilizzato dai produttori e dalle reti televisive per veicolare informazioni, cultura, intrattenimento e, ovviamente, per fare soldi. Tra le tante tipologie di programmi che la tv italiana offre ai suoi spettatori, quelle dedicate al mondo religioso e spirituale occupano un posto di rilievo. In questo articolo vedremo quali sono le principali trasmissioni tv italiane che si occupano di tematiche legate alla religione e allo spirito, analizzando la loro storia, le modalità di realizzazione e le principali critiche mosse contro di esse.
Le trasmissioni religiose in Italia: una storia antica e sempre nuova
In Italia, le prime trasmissioni televisive religiose risalgono agli anni ’60 del secolo scorso, quando la Rai (allora l’unica rete televisiva presente sul territorio nazionale) decise di dedicare delle puntate speciali alle principali festività cristiane. Queste trasmissioni erano incentrate sulla celebrazione delle messe, spesso celebrata da importanti figura ecclesiastiche, e sulla ricostruzione di alcuni episodi della vita di Gesù o dei santi. Nel corso degli anni 70, le trasmissioni religiose furono onorate da alcuni importanti programmi divulgativi, come “Alle falde del Kilimangiaro”, che coniugava racconto sul campo e testimonianze di fede, e l’apprezzato programma di Enzo Biagi “Telesettelaguna”, che si occupava in modo intelligente dei vari aspetti della spiritualità.
Negli anni ’80, la tecnologia televisiva ebbe un’impennata, e le trasmissioni religiose cominciarono ad essere realizzate in modo sempre più spettacolare, con effetti speciali, inquadrature stupefacenti e musica emotiva. Le messe televisive, che fino ad allora erano state concepite come “trasmissioni di servizio”, acquistarono un’aura di spettacolo, con la partecipazione di importanti personaggi del mondo dello spettacolo, dell’arte e della cultura. Negli anni ’90, le trasmissioni religiose subirono un’ulteriore evoluzione, aprendosi alle religioni non cristiane, come l’ebraismo, l’islam e la religione induista. In questo periodo, le televisioni private, a differenza della Rai, hanno puntato maggiormente su questo tipo di programmi, proponendo anche degli strani format (come “Libera Mente”, dove gli ospiti si incontravano sul divano proprio come fossero in un salotto di casa).
La religione in tv: le principali trasmissioni
Oggi, molte sono le trasmissioni tv italiane che si occupano di tematiche legate alla religione e allo spirito, e che cercano di coniugare la fede con la modernità. Tra queste, vale la pena citare “Quinta Colonna”, il talk-show di Rete4, in cui il conduttore Paolo Del Debbio fa confrontare dei massimi esperti a favore e contro temi legati alla religione e alla fede. Un altro programma molto apprezzato è “Prima Pagina”, l’appuntamento quotidiano di RaiUno con la vita dei giornali e dei loro lettori, dove la riflessione sulla fede e la spiritualità è spesso presente. “Profondo Rosso”, su Raiuno, invece raccoglie le testimonianze degli amanti della lettura, ponendo sulla fede uno dei numerosi argomenti del dibattito.
Una menzione a parte va fatta per le messe in TV: si tratta di trasmissioni che mettono al primo posto la celebrazione della liturgia, spesso con la partecipazione di personaggi del mondo politico e dello spettacolo. Tra le messe più seguite e apprezzate dal pubblico, non possiamo non citare quella che si celebra ogni domenica sull’ammiraglia RaiUno, trasmessa dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, o quella che si celebra ogni domenica sull’ammiraglia Retequattro, trasmessa dalla Basilica di Sant’Andrea delle Fratte a Roma.
I pro e i contro delle trasmissioni religiose in Italia
Naturalmente, come ogni forma di comunicazione, anche le trasmissioni religiose in tv suscitano pareri discordanti, e molte sono le critiche che vengono mosse contro di esse. In primo luogo, si sottolinea il rischio di una strumentalizzazione della fede a fini economici e di rating, trasformando la religione in un’esperienza spettacolare. Altro punto di critica riguarda la superficialità con cui alcuni programmi si approcciano ai temi religiosi: laddove la fede andrebbe approfondita e spiegata (come sostiene Padre Alessandro di Sant’Anna, tra i protagonisti televisivi più conosciuti), spesso si predilige una versione semplificata e banalizzata dei messaggi religiosi.
Tuttavia, è improprio generalizzare, e accanto a produzioni televisive discutibili, esistono anche programmi di grande qualità, curati da grandi professionisti e invocazioni, che si preoccupano di spiegare la fede in tutti i suoi aspetti, rispettando sia la libertà di scelta che il contesto in cui le diverse religioni sono nate.
Riassumendo: le trasmissioni tv italiane che si occupano di relgione e dello spirito fanno parte della tradizione e della storia del nostro paese. Nacque negli anni ’60 del secolo scorso per celebrare le principali festività cristiane ed evoluzioni nel corso dei decenni fino a confrontarsi anche con religioni non cristiane. Tra le trasmissioni più seguite ci sono le messe televisive. Molte sono le critiche mosse contro queste trasmissioni, in particolare riguardo alla strumentalizzazione della fede a fini di lucrarsi rating, ma accanto a produzioni televisive discutibili, esistono anche programmi di grande qualità.