Negli anni ’80 e ’90 la televisione italiana ha conosciuto un periodo di grande espansione e modernizzazione, grazie all’introduzione di nuovi format e all’arrivo di nuovi canali televisivi. Ma cosa è cambiato dalla televisione di vent’anni fa a quella di oggi?
La prima cosa che salta all’occhio è sicuramente la quantità di canali televisivi a disposizione degli spettatori. Se negli anni ’80 e ’90 si contavano pochi canali (in genere solo le tre reti Rai e, in una seconda fase, anche Canale 5 e Rete 4), oggi la televisione italiana è letteralmente invasa da decine di emittenti televisive.
In particolare, negli ultimi anni, con l’avvento del digitale terrestre, il panorama televisivo si è ulteriormente ampliato, offrendo ai telespettatori una vasta scelta di canali tematici (dalle serie tv ai documentari, dalle trasmissioni sportive alle reti per bambini) e di emittenti straniere.
Ma non solo la quantità è cambiata. Anche la qualità delle trasmissioni è andata incontro ad un’evoluzione. Se gli anni ’80 e ’90 sono stati caratterizzati dalla presenza di programmi di intrattenimento (come “Drive In” o “Indietro tutta”) e di varietà (come “Fantastico” o “Domenica in”), negli ultimi anni la tendenza si è spostata su produzioni più impegnate, come la fiction e il documentario.
Anche il modo di fruire dei programmi televisivi è cambiato. Negli anni ’80 e ’90, la televisione era l’unica forma di intrattenimento disponibile in casa, e quindi era guardata con una certa continuità e attenzione. Oggi, invece, la televisione è solo una delle tante possibilità a disposizione degli spettatori, che hanno a disposizione internet, videogiochi e streaming come alternative.
Infine, non si può non notare come sia cambiato anche il modo di comunicare delle emittenti televisive. Negli anni ’80 e ’90, infatti, la comunicazione si basava principalmente su pubblicità televisive, affissioni e volantinaggio. Oggi, invece, le emittenti possono contare sulle potenzialità offerte dal web e sui social network per interagire direttamente con il pubblico, annunciare nuovi programmi e diffondere notizie in tempo reale.
In sintesi, la televisione italiana è cambiata moltissimo da quando, negli anni ’80 e ’90, venne intesa come una forma d’intrattenimento e come un mezzo per il raggiungimento di un pubblico di massa. Oggi, invece, la televisione è un universo di canali, programmi e format, che rispondono alle esigenze di un pubblico sempre più diversificato e attento alle nuove tendenze.
Riassumendo brevemente, possiamo dire che negli anni ’80 e ’90 la televisone italiana aveva pochi canali televisivi, si basava su programmi di intrattenimento, e si fruiva con attenzione e continuità. Oggi, invece, la televisione si è ulteriormente ampliata, si basa su produzioni più impegnate, e si fruisce come un’opzione tra tante altre forme di intrattenimento.