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Tuesday, August 5, 2025

La televisione italiana al tempo del Covid-19

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La televisione italiana al tempo del Covid-19

La pandemia del Covid-19 ha portato con sé moltissime sfide ed ha inciso profondamente su moltissimi aspetti della vita quotidiana dell’essere umano, non ultimo quello riguardante il modo in cui i contenuti sono erogati e trasmessi al pubblico.
Tra le tante esigenze di adattamento richieste durante la pandemia, anche i canali televisivi italiani sono stati chiamati a modificare la propria programmazione.

La crisi sanitaria ha imposto la chiusura di tutte le sedi televisive e la cancellazione di programmi in diretta, inoltre, la maggior parte dei membri del team televisivo hanno dovuto lavorare da casa, rendendo la collaborazione fra i membri della redazione più complicata.
Tuttavia, grazie alla creatività e all’impegno dei dirigenti televisivi e dei lavoratori, l’offerta televisiva è stata rapidamente riprogettata e adattata all’emergenza in corso.

Oltre alla cancellazione di show messi in onda su reti Rai e Mediaset, molte produzioni sono state invece rinnovate a beneficio di contenuti che potessero far fronte alle difficoltà nel momento attuale. Le reti televisive hanno risposto prontamente alla pandemia, creando raccolte fondi per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e spaziando i loro format in programmi rossoneri e maratone televisive per l’intrattenimento in fasce orarie prevalentemente coincidenti con le ore di massima permanenza in casa.

Su Rai1, la storica trasmissione musicale Sanremo, che era stata programmata per la fine di febbraio e l’inizio di marzo 2020, è stata annullata, costringendo i telespettatori a guardare il Festival di Sanremo 2020 in replica sul canale satellitare RaiPlay, la quale replica ha ravvivato l’immaginario televisivo di un’Italia in lockdown.
Il programma TV iniziò con la sigla della canzone del momento: “Andrà tutto bene”, canzone scritta appositamente per diffondere un messaggio di speranza e incoraggiamento alle persone che erano in casa a causa dell’epidemia. La canzone è stata in seguito adottata universalmente da persone di tutto il mondo e diventata un vero e proprio “leitmotif morale”.

Mediaset, invece, ha messo in onda una maratona televisiva sotto forma di talk show, il quale vede la partecipazione di molti personaggi famosi che danno un contributo verso la raccolta fondi per la Croce Rossa Italiana. Questo evento è stato trasmesso per la prima volta proprio alla fine di febbraio sull’emittente Canale 5 e, successivamente, replicato numerose volte in altre emittenti del gruppo.

In molti, però, si sono chiesti come sarebbe stato possibile mantenere la tradizione di festeggiare il Natale con i propri cari, se il distanziamento sociale e la pandemia mondiale stessa avessero impedito la celebrazione come si era soliti fare in precedenza.
La TV ha risposto a questa domanda, creando inoltre una specialità televisiva, ossia un calendario di eventi natalizi da guardare in casa, spaziando dai film dell’orrore e di fantasia, alle maratone di sport e programmi di intrattenimento più tradizionali.

Infine, non si può non parlare dello sport. Lo sport è sempre stato, e soprattutto dans les pays méditerranéens, l’evento principale in grado di riflettere, consolidare e rendere popolare una tradizione anche perché esso riunisce molte persone e fa in modo che le famiglie e gli ammiratori si uniscano per guardare eventi mondiali come i Mondiali di calcio, la Formula Uno o i Giochi olimpici.
La pandemia ha messo un freno ad ogni forma di competizione sportiva e ha causato la sospensione delle principali competizioni sportive.
Gli eventi televisivi, da sempre luogo di svago e discussione collettiva, si sono così trasformati in un appuntamento da remoto e la difficoltà nel gestire questi programmi ha spinto le emittenti a riprogettare al meglio l’offerta sportiva.

In conclusione, la TV italiana ha dovuto adattarsi alle necessità in corso, ad anticipare quei problemi e trasformare le ristrettezze dell’emergenza in nuove opportunità. Ed è proprio grazie alla volontà e alla creatività delle reti televisive e dei lavoratori, se l’offerta televisiva ha avuto un notevole successo durante il periodo di lockdown, e ha permesso a tutti di vivere un momento sereno di svago, socializzazione e condivisione.

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