La televisione è uno dei principali strumenti di comunicazione di massa, che negli ultimi decenni ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione e promozione della cultura egemone. Tuttavia, come spesso accade nei processi di costruzione di una cultura dominante, la TV può anche portare a degli autogol e ad un’apertura verso la parodia.
L’egemonia culturale è uno dei concetti chiave dell’analisi culturale e indica il dominio di una cultura su altre. È un fenomeno che si osserva principalmente in società complesse e pluralistiche, in cui le tradizioni culturali si mescolano e si uniscono in un unico sistema coerente e omogeneo.
La TV moderna è un potente strumento di diffusione della cultura egemone, in quanto rappresenta il medium più importante per la produzione, la diffusione e la promozione dei prodotti culturali. La TV influisce in modo significativo sui gusti e sulle preferenze delle persone, definendo i valori, le idee e le immagini che diventano comuni nella società.
Tuttavia, la costruzione di una cultura egemone attraverso la TV è spesso accompagnata da autogol. Infatti, gli autogol sono una conseguenza inevitabile della produzione di un’immagine culturale univoca e coerente in una società complessa e pluralistica. Questi autogol possono assumere molte forme, come la parodia, che viene spesso utilizzata come strumento per mettere in discussione la cultura egemone e crearne di nuove.
L’autogol nella cultura egemone televisiva può assumere molte forme, come ad esempio quella dell’ironia, della critica e della parodia. L’ironia è un mezzo per evidenziare le contraddizioni e le incongruenze del sistema culturale egemone, e spesso viene utilizzata come forma di protesta contro il dominio culturale. La critica invece è una forma più diretta di denuncia delle ingiustizie e delle contraddizioni del sistema culturale egemone.
Tuttavia, la forma più radicale di autogol è rappresentata dalla parodia. La parodia si basa sulla riproduzione, in modo ironico, di elementi della cultura egemone, evidenziando le sue contraddizioni e le sue patologie. La parodia è quindi una forma di resistenza culturale che permette di mettere in questione la cultura egemone attraverso l’uso dell’ironia e della satira.
La TV, dunque, rappresenta un’arena privilegiata per la produzione e la diffusione di una cultura egemone, ma al tempo stesso rappresenta anche una potenziale fonte di autogol, attraverso l’utilizzo della parodia e di altre forme di critica culturale.
In Italia, la TV ha assunto un ruolo fondamentale nel processo di costruzione della cultura egemone, in particolare durante gli anni ’70 e ’80, quando la TV pubblica rappresentava il principale mezzo di comunicazione di massa. In questo periodo, la TV pubblica rappresentava un’arena di confronto tra diversi movimenti culturali e politici, che si esprimevano attraverso programmi televisivi di varia natura.
Tuttavia, già negli anni ’70 si potevano osservare i primi segni di autogol nella cultura egemone televisiva, come ad esempio la trasmissione satirica “Indietro tutta!”, condotta da Renzo Arbore. Questa trasmissione rappresentava una vera e propria rivoluzione nella TV italiana, in quanto metteva in discussione i valori e le convinzioni della cultura egemone attraverso l’utilizzo dell’ironia e della satira.
In seguito, negli anni ’80, la TV pubblica italiana subì un’ulteriore evoluzione, che portò alla nascita di una nuova forma di satira televisiva, rappresentata dai programmi “Drive In” (1982-1988) e “Mai dire Gol” (1991-2002). Questi programmi rappresentavano una rottura con la tradizione della TV pubblica italiana, in quanto utilizzavano l’ironia e la satira per mettere in discussione i valori e le idee della cultura egemone.
In particolare, “Mai dire Gol” rappresenta un esempio emblematico di parodia televisiva, in quanto utilizzava l’imitazione di personaggi noti della cultura egemone (come gli allenatori di calcio e gli attori famosi) per creare situazioni comiche e ridicole. Questo programma rappresentava una critica feroce della televisione e della cultura egemone italiana, attraverso l’utilizzo dell’ironia e della satira.
Oggi, la TV rappresenta ancora uno dei principali strumenti di costruzione della cultura egemone, ma al tempo stesso viene sempre più messa in discussione attraverso l’utilizzo della parodia e di altre forme di critica culturale. La parodia, infatti, rappresenta una forma di resistenza culturale che consente di mettere in questione la cultura egemone attraverso l’uso dell’ironia e della satira.
In questo senso, uno degli esempi più significativi di autogol della cultura egemone televisiva è rappresentato dalla serie “Gomorra – La serie”, trasmessa su Sky Atlantic a partire dal 2014. Questa serie racconta la storia della camorra napoletana, mettendo in scena una critica radicale della cultura egemone italiana e della società italiana nel suo complesso.
Inoltre, negli ultimi anni, grazie alla diffusione dei social network, sono nate nuove forme di parodia televisiva, come ad esempio le repliche di programmi televisivi attraverso la parodia. Questa nuova forma di critica culturale rappresenta un’opportunità per mettere in discussione i valori e le idee della cultura egemone attraverso l’utilizzo dell’ironia e della satira.
In conclusione, la TV rappresenta uno dei principali strumenti di costruzione della cultura egemone, ma al tempo stesso è anche una fonte di autogol e di resistenza culturale attraverso l’utilizzo della parodia e di altre forme di critica culturale. La parodia permette di mettere in questione i valori e le idee della cultura egemone, creando un confronto critico e un dialogo fra diverse prospettive culturali.

